Che cos’è e come si manifesta
L’Agorafobia è un disturbo caratterizzato da un’intensa ansia di trovarsi in situazioni dalle quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi e nelle quali sarebbe difficile ottenere aiuto se si viene colti da ansia o attacchi di panico. Rispetto a tali timori chi soffre di tale disturbo tende ad adottare dei comportamenti protettivi, quali ad esempio affrontare delle situazioni temute in compagnia di una persona familiare e quindi protettiva, o ad evitare tali circostanze. I timori agorafobici riguardano specifiche situazioni, quali: l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici e non, lo stare in spazi aperti (piazze, parcheggi, ponti, viadotti), in spazi chiusi (aspetto claustrofobico: ascensori, cinema, teatri), in fila o in mezzo alla folla e stare fuori casa da soli.
Quando vengono provate paura o ansia scatenate da tali situazioni, gli individui hanno generalmente pensieri sul fatto che potrebbe accadere qualcosa di terribile. I sintomi che si manifestano in tali circostanze si riferiscono a qualsiasi dei tredici sintomi elencati nei criteri per l’attacco di panico (vedi la sezione sul disturbo di panico). Altri sintomi “invalidanti o imbarazzanti” comprendono la paura di vomitare, sintomi dell’intestino irritabile, la paura di cadere oppure, nei bambini, un senso di disorientamento o di sentirsi perso.
Essa, quindi, consiste sostanzialmente in evitamenti di tre generi di situazioni: quelli caratterizzati da solitudine (intesa come l’allontanamento da luoghi o persone familiari), costrizione fisica (spazi chiusi) e spazi vasti e aperti. I soggetti di fronte alla possibilità di affrontare le situazioni temute provano ansia anticipatoria, che può giungere fino all’attacco di panico se le persone non possono evitarla.
L’evitamento può diventare talmente grave che la persona si ritrova costretta in casa.

Trattamento
La terapia cognitivo-comportamentale viene considerata il trattamento di elezione per il disturbo. L’intervento comprende un insieme di tecniche specifiche volte ad affrontare le credenze disfunzionali alla base della problematica, e solitamente comprende: una fase di psicoeducazione e di ricostruzione del funzionamento del disturbo con i relativi circoli viziosi e meccanismi di mantenimento per favorire nei soggetti un distanziamento dagli schemi patogeni e la messa in dubbio delle credenze disfunzionali. Cuore della terapia è, poi, il lavoro sul legame tra determinate sensazioni e il timore associato ad esse, aiutando il paziente a non prevenire tali sensazioni ma accettare di viverle quando si presentano, portando così all’interruzione del circolo vizioso alla base del disturbo. Vi è poi una fase che comprende interventi di esposizione graduale alle situazioni temute e un ultima fase di prevenzione delle ricadute.

Per sapere di più sull’argomento
American Psychiatric Association, 2014. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. DSM-5. Milano: Raffaello Cortina Editore

Gragnani, A, Paradisi, G. & Mancini, F., 2011. Un modello cognitivo del Disturbo d Panico e dell’Agorafobia: Aspetti psicopatologici e trattamento. Psicobiettivo, vol 31 (3), 36-54.