DEPRESSIONE: PARLIAMONE

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deciso di dedicare la Giornata mondiale della salute (World Health Day), che si celebra ogni anno il 7 aprile, alla depressione.
L’obiettivo della campagna è far sì che sempre più persone chiedano e ricevano aiuto. Una migliore comprensione della depressione, su come possa essere prevenuta e trattata, può infatti aiutare a ridurre lo stigma che circonda i malati.

Il Centro di Psicoterapia Cognitiva partecipa alla campagna con delle locandine informative per fornire informazioni corrette e combattere lo stigma.

Il 7 Aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale che quest’anno sarà dedicata alla Depressione. L’ obiettivo generale è che sempre più persone affette da depressione cerchino e trovino aiuto.
Nell’occasione della giornata il Centro di Psicoterapia Cognitiva di Grosseto organizza degli incontri di gruppo a porte aperte per PARLARE della Depressione.Gli incontri si terranno nel pomeriggio del 7 Aprile (ore 15.30-18.30) presso il Centro di Psicoterapia Cognitiva di Grosseto, in via Lanza 26.Pe prenotarsi: 380 58 98 739E-mail: studiogrosseto@scuola-spc.it
 

Sintomi e manifestazioni della Depressione Infantile

La depressione nell’infanzia si manifesta con sintomi che possono interessare molti ambiti di vita di un bambino:

Sintomi emotivi: perdita di allegria e tendenza al pianto, autocommiserazione, il bambino può apparire irritabile e inquieto oppure manifestare un umore basso e rabbioso.

Sintomi cognitivi: mancanza di concentrazione e di presa di decisione, pensieri e preoccupazioni eccessive riferite alla morte, il bambino manifesta una negativa valutazione di sé e avverte un forte senso di colpa.

Sintomi comportamentali: calo del rendimento scolastico, comportamenti aggressivi, tendenza all’isolamento e chiusura sociale, pensieri e comportamenti suicidari, il bambino manifesta continui dubbi, esitazioni e ricerca di conferme anche per intraprendere azioni semplici e quotidiane.

Sintomi fisici: presenza di dolori e malesseri, facile affaticamento, rallentamento o agitazione psicomotoria, cambiamento dell’appetito con significativa perdita o aumento del peso, difficoltà nel prendere sonno o frequenti risvegli.

Cosa fare:

La depressione nel bambino può provocare una disorganizzazione delle funzioni in via di sviluppo limitando alcune fondamentali abilità di padroneggiamento dei compiti evolutivi ed ostacolando i normali processi di sviluppo.
Quando si nota un deterioramento significativo del funzionamento sociale e adattivo del bambino per un periodo di almeno due settimane è importante chiedere aiuto ad uno specialista per un intervento tempestivo.
La terapia cognitivo comportamentale risulta essere di provata efficacia per affrontare la depressione infantile attraverso strategie e strumenti da integrare e diversificati per rispondere alle differenze individuali che ciascun bambino manifesta nell’organizzazione di questo disturbo.

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Sintomi e manifestazioni della Depressione nell’ Anziano:
La depressione  è una patologia molto diffusa nella popolazione anziana (over 65 anni), con un tasso di incidenza che può arrivare al 35% dei soggetti, specialmente se istituzionalizzati presso case di riposo, o molto soli a causa di lutti subiti o consistente perdita del supporto familiare e sociale. Anche se in una parte dei soggetti si può assistere ad un riacutizzarsi di un disturbo dell’umore insorto in precedenza, l’esordio depressivo può verificarsi, però, anche in età senile ed in questo caso è più probabile incorrere in una patologia cronica. In questi soggetti la sintomatologia può essere caratterizzata da agitazione psicomotoria associata a vissuti di ansia rispetto alla minaccia di una perdita di autonomia e paura della morte o di una condizione di grave disabilità, spesso espressi con somatizzazioni a carico dell’apparato gastrointestinale, facile affaticamento o da alterazioni cognitive (compromissioni della memoria episodica, di abilità visuospaziali, della fluidità verbale, delle capacità di programmazione e di pianificazione, sino a forme di demenza o pseudodemenza). In altri casi la depressione può presentarsi in forma mascherata, espressa con sintomi somatici quali perdita dell’appetito, perdita di peso e disturbi del sonno, anedonia, associate ad oscillazioni diurne del tono dell’umore che il paziente non è spesso in grado di riferire. La depressione nell’età avanzata può manifestarsi inoltre come conseguenza dell’assunzione di farmaci (ipotensivi, ecc.) o di condizioni cliniche organiche (malattia di Parkinson, diabete, patologie renali, ecc.). Generalmente l’anziano tende a non riferire sentimenti di intensa tristezza, ma può esprimere importanti sensi di colpa rispetto ad azioni o omissioni nel proprio comportamento passato a cui sente di non poter porre rimedio.Cosa FareLa diagnosi di disturbo depressivo nell’anziano è assai complessa per il fatto che la sintomatologia può variare molto e  sovrapporsi a differenti patologie coesistenti. La depressione senile può avere un forte impatto sulla funzionalità quotidiana, sulla qualità di vita ed essere essa stessa causa di patologie degenerative. Proprio per questo, se si verificano alterazioni significative del comportamento, delle abitudini alimentari o del ritmo sonno veglia, nonché sintomi di eccessiva stanchezza o agitazione per un periodo superiore a due settimane, è opportuno rivolgersi ad uno specialista che possa effettuare un approfondimento diagnostico e suggerire un percorso di cura adeguato.
 

Sintomi e manifestazioni della Depressione Post Partum

La depressione post-partum colpisce 1 donna su 6 nelle settimane successive alla nascita di un figlio ed è caratterizzata da uno stato di stanchezza, tristezza,  totale mancanza di interesse per qualsiasi cosa, sentimenti di autosvalutazione e alterazioni fisiologiche. I sintomi depressivi possono rendere  ancora più faticose le attività di routine di cura del piccolo, possono rendere le giornate pesanti e aumentare la sensazione di fallimento, innescando un circolo vizioso che alimenta tristezza, preoccupazioni, senso di impotenza. Le madri affette da questo disturbo si sentono totalmente sopraffatte dalle emozioni negative e dalle difficoltà che incontrano nei compiti di accudimento. L’enorme fatica e l’assenza di emozioni positive aggravano il senso di inadeguatezza perché percepiti come prova del fatto di non essere una “buona mamma”.  Talvolta la sofferenza viene taciuta per per paura del giudizio, e questo chiude la persona in una spirale di solitudine e inaiutabilità.

Cosa fare

I sintomi della depressione post-partum non vanno confusi con quello che viene chiamato maternity (o baby) blues”, ossia una lieve alterazione transitoria dell’umore dovuta ai cambiamenti fisici e ormonali vissuti.

Se lo stato di malessere invece persiste per due settimane o più, è necessario rivolgersi ad uno specialista. La terapia cognitivo-comportamentale risulta essere di provata efficacia per il trattamento di questo disturbo, contribuendo a fornire le strategie necessarie per superare i sintomi depressivi e  accrescere le risorse della neo mamma.