di
Francesca Batacchioli

Da un tweet pubblicato dall’On. Filippo Sensi, nella notte tra il 16 e il 17 febbraio scorso, si apprende che, dopo mesi di consultazioni dei gruppi parlamentari, petizioni, grande delusione per l’esclusione dalla Legge di Bilancio, finalmente le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio hanno approvato il bonus psicologo 2022, un aiuto per chi necessita di iniziare un percorso di psicoterapia!

In occasione dell’incontro, tenutosi il 19 gennaio scorso, tra il Presidente dell’Ordine Nazionale degli Psicologi Lazzari ed il Ministro Speranza, per discutere di questa misura di sostegno alla popolazione, erano stati divulgati gli allarmanti numeri relativi all’incremento delle richieste di aiuto psicologico, rispetto alle reali possibilità di accoglierle.  A fronte di un aumento del 40% dei disagi psicologici riscontrati da inizio pandemia covid-19 (Ist. Piepoli per CNOP ott. 2021) che richiedono un intervento specialistico, il 48,5% delle persone non ha potuto iniziare una psicoterapia o l’ha dovuta interrompere quasi subito per mancanza di risorse economiche. Lazzari si era espresso con queste parole: “Psicopandemia, questo il modo in cui poter definire la situazione dell’attuale contesto sociale, nel quale abbiamo visto crescere notevolmente l’attenzione nei confronti delle esigenze psicologiche di tutte le generazioni. In base ai dati conosciuti ben 8 persone su 10 hanno sviluppato problemi di malessere psicologico strutturato, ovvero ‘disturbi dell’adattamento’ e due su 10 disturbi mentali in senso stretto”.

COSA DICONO ATTUALMENTE GLI STUDI RELATIVI AGLI EFFETTI DELLA PANDEMIA SULLA SALUTE MENTALE E SULLE RISORSE MESSE IN CAMPO?

“Gli ultimi dati di ottobre, su una revisione della letteratura mondiale su questo tema, – sottolinea ancora Lazzari – evidenziano che i sintomi depressivi nei ragazzi fino a 18 anni sono aumentati del 50% e anche i sintomi di ansia sono raddoppiati. Per quanto riguarda gli over 18, in una revisione di 48 studi in 204 Paesi, c’è stato un aumento della depressione del 27% e dell’ansia del 25%”.

Uno studio italiano di recentissima pubblicazione (Pompili et al 2022) ha indagato l’impatto della pandemia su persone già vulnerabili a fattori di stress biologico o psicosociale, comprese quelle con problemi di salute mentale, centrandosi maggiormente sulla relazione biunivoca tra perdita del lavoro e sofferenza mentale. Lo studio, realizzato su un campione di circa 20mila adulti, ha messo in evidenza interessanti dimensioni e correlazioni:

– Innanzitutto sembra che il 16% del campione intervistato abbia perso il lavoro a causa della pandemia di COVID-19 e il 5,4% del campione abbia riportato una malattia mentale (per lo più un disturbo depressivo).

– Tra coloro che avevano un lavoro prima della pandemia di COVID-19, le persone che hanno riferito di avere un disturbo mentale, hanno anche riferito di aver perso il lavoro durante la pandemia COVID-19.

– Le misure di isolamento e distanziamento risultano associate all’insicurezza professionale, soprattutto tra le categorie sociali più vulnerabili: persone con malattie mentali e donne con reddito basso e/o con maggiori difficoltà a conciliare lavoro e responsabilità familiari.

Un altro studio effettuato presso l’Università di Padova (De Vogli et al., 2021), ha rilevato, tra gli effetti della pandemia COVID-19, un circolo vizioso tra condizioni lavorative, abitative e relative all’area di residenza, fattori psicosociali,  condizioni di salute, con particolare accento sui disturbi mentali, ed un accesso disuguale all’assistenza sanitaria.

Secondo lo studio “Pazienti no covid, l’iceberg della pandemia”, effettuato dalla Fondazione The Bridge tra marzo 2020 e maggio 2021, a fronte di un incremento nella popolazione generale mondiale del rischio suicidario (63%), delle dipendenze patologiche (90%), come di altri disturbi, si sono rese evidenti le fragilità latenti nel sistema di presa in carico dei pazienti.

 

Nella sezione approfondimenti consultabili sul sito (http://www.psicoterapia-cognitiva.it), negli ultimi due anni si è dato ampio spazio alla trattazione di problematiche, disagi, disturbi scatenati o esacerbati dalla situazione pandemica, attraversando gli studi effettuati, a livello nazionale ed internazionale, soffermandoci sulle nostre esperienze di clinici.

Ci troviamo d’accordo con l’idea che sia appropriato in questo momento storico utilizzare un approccio sindemico all’aumento della sofferenza psicologica in relazione alle modificazioni del contesto sociale, relazionale, familiare e lavorativo.

Il concetto di SINDEMIA è utilizzato infatti per far riferimento all’ «l’insieme di patologie pandemiche non solo sanitarie, ma anche sociali, economiche, psicologiche, dei modelli di vita, di fruizione della cultura delle relazioni umane». In quest’ottica, è ancor più evidente quanto l’aumento del numero di soggetti che manifestano problemi di stress, malessere accentuato, forte disagio emotivo e relazionale, risulti ancor più accentuato nelle fasce di popolazione più svantaggiate e con minore possibilità di accedere ad un adeguato aiuto specialistico.  

 

Nel territorio toscano, come sottolinea la Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, dott.ssa Gulino, abbiamo avuto una aumento del 30% delle richieste di prestazioni psicologiche dal 2019 ad adesso, ma stiamo pagando le conseguenze sia di una drastica riduzione degli psicologi e psicoterapeuti inseriti nella strutture pubbliche, che di grosse difficoltà, sia nel settore pubblico che privato, ad intercettare e fornire supporto e cure psicoterapiche adeguate a soggetti in situazione di maggiore vulnerabilità o rischio, con limitate disponibilità economiche.

 

COME FUNZIONA IL BONUS PSICOLOGO 2022 PER LE PRESTAZIONI DI PSICOTERAPIA NEL PRIVATO?

L’approvazione dell’emendamento al Decreto Milleproroghe, che contiene l’introduzione del bonus psicologo, determina uno stanziamento complessivo di 10 milioni di euro destinati all’erogazione di un bonus una tantum da utilizzare per prestazioni di psicoterapia presso professionisti privati.

Si stima che circa 16mila cittadini italiani, con ISEE non superiore a 50mila euro, potranno beneficiare di questa risorsa nel corso del 2022, sino ad esaurimento fondi.

  • L’importo massimo del bonus è di 600 euro e viene erogato ai richiedenti con ISEE inferiore a 15mila euro;
  • Con ISEE compreso tra 15mila e 30mila euro l’importo è pari a 400 euro;
  • Con ISEE superiore a 30mila ma inferiore a 50mila il bonus è di 200 euro.

QUALI MODALITÀ E TEMPISTICHE SONO STATE STABILITE PER ACCESSO E FRUIZIONE DEL CONTRIBUTO?

Il decreto attuativo, approvato il 28 Arile 2022 dalla Conferenza Stato Regioni, prevede che la procedura possa essere gestita attraverso il portale telematico dell’INPS, senza bisogno di certificazioni diagnostiche, di impegnativa da parte del medico curante e senza limitazioni di accesso di più soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare

I terapeuti che vorranno rendersi disponibili potranno attraverso comunicazione all’Ordine professionale, il quale si farà carico di fornire all’INPS un elenco.

Il bonus si può richiedere sul portale INPS entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo, cosa che avverrà proprio in questi giorni; una volta che la richiesta sarà accettata, al cittadino sarà assegnato un codice univoco che gli consentirà di utilizzare il contributo presso uno dei professionisti disponibili, entro 180 giorni dalla comunicazione da parte dell’INPS di accettazione della domanda.

Non possiamo che dichiararci soddisfatti rispetto all’introduzione del bonus psicologo, in quanto questo rappresenta un importante segnale di accresciuta attenzione istituzionale alla salute mentale e ci auguriamo che questo possa essere solo l’avvio di un progressivo impegno in termini di risorse destinate all’implemento del settore.

 

Bibliografia e sitografia: