Quando dici sì agli altri assicurati di non dire no a te stesso
di
Andreina Arcuri
La comunicazione ci permette di entrare in relazione con l’altro. A volte ci concentriamo su quello che stiamo dicendo e ci dimentichiamo di come ci sentiamo in quella relazione e di come stiamo comunicando.
Una comunicazione assertiva permette di avere un dialogo chiaro, semplice e diretto.
Il termine assertività deriva dal latino asserere, che vuol dire “asserire”. Essa è la capacità di far valere i propri diritti senza avere timore di essere in disaccordo con l’altro perchè si rispettano sempre e comunque le idee altrui.
Essa consente di far valere le proprie opinioni e i sentimenti con gli altri, ma al tempo stesso di creare rapporti in cui anche l’altro sente di avere le nostre stesse libertà.
È fondamentale in famiglia, nella vita di coppia, nell’amicizia, sul lavoro e in qualsiasi contesto sociale, per questo motivo è molto importante valorizzarla.
Per essere assertivi bisogna innanzitutto entrare in contatto con le proprie emozioni, saperle riconoscere e usarle senza farsi guidare da esse impulsivamente.
Quando non riusciamo ad avere uno stile assertivo, possiamo essere incapaci di esprimere le nostre idee e sentimenti, si teme il giudizio degli altri e si tende a sottomettersi al volere altrui (si ha quindi un comportamento passivo), oppure si cerca di soddisfare unicamente i propri bisogni, si ritiene di aver sempre ragione in modo irremovibile, addossando spesso agli altri la responsabilità dei propri errori (in questo caso avremo un comportamento aggressivo).
L’assertività è quindi la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni ed opinioni, senza prevaricare, né essere prevaricati (Zardini, Baggio 2018).
In una comunicazione efficace è fondamentale anche l’aspetto non verbale; quando ci esprimiamo dobbiamo mostrare interesse nell’ascoltare le persone con cui si parla, assumendo una postura aperta verso l’altro ed avendo un tono di voce chiaro e congruente al messaggio. La coerenza e congruenza, tra quanto diciamo e come lo diciamo, aumentano la chiarezza e la forza del messaggio.
Tuttavia, è necessario sottolineare che, comportarsi in modo assertivo non significa averla sempre vinta, ma garantisce una maggiore comprensione e un rispetto reciproco.
Significa avere il controllo di stessi e delle situazioni ma, al tempo stesso, non che si vuole controllare gli altri. Questo ci permette di non ignorare o ferire gli altri e, al tempo stesso, non permettere loro di farlo con noi. Quando comunichiamo in modo assertivo riusciamo a dire “sì” all’altro senza correre il rischio di dire “no” a noi stessi, non cediamo alle richieste dell’altro quando sentiamo che queste non ci appartengono, né obblighiamo l’altra persona a farlo; entrambi ci sentiamo accolti e rispettati nelle rispettive idee e sentimenti.
Imparare a comportarsi in modo assertivo porta enormi benefici. Si ha maggior rispetto per se stessi e si è più rispettati dagli altri.
Si ha più fiducia nella capacità di gestire i contrasti, di dire di no, di chiedere ciò che si vuole, di fare e ricevere complimenti senza sentirsi in imbarazzo, e di parlare senza ferire se stessi o gli altri.
L’assertività è, quindi, un tipo di comportamento basato sul rispetto di sé e degli altri, dimostra che siamo tutti uguali e che possiamo tutti esprimere le nostre esigenze, opinioni e sensazioni in modo aperto e sincero.
Ma quali caratteristiche deve avere una persona per essere assertiva?
La persona che sa comunicare in modo assertivo:
- Afferma i propri diritti rispettando quelli dell’altro
- Esprime pensieri ed emozioni in modo sincero, senza manipolare, umiliare o dominare
- Individua soluzioni condivise
- Stabilisce relazioni paritarie, nelle quali non c’è n’è una dominanza, n’è una sottomissione
La comunicazione assertiva si basa su alcuni principi fondamentali.
Essa usa:
- Frasi in prima persona (“Io…Secondo me…”). La persona parla di se stessa, non tanto dell’altro e si assume la responsabilità dei suoi pensieri, emozioni e comportamenti
- Verbi che esprimono il proprio punto di vista e non impongono dogmi assoluti (“Io penso…Io credo…Io vorrei…Mi piacerebbe…”)
- Richieste di collaborazione e supporto (“Cosa ne pensi? Tu come la vedi? Cosa possiamo fare?”)
- Frasi cooperative come “Facciamo…Proviamo…Potremmo…”
- Frasi che indicano fatti specifici e non intenzioni presunte dell’altro (ad esempio dire: “Sei di nuovo in ritardo” piuttosto che “Lo fai apposta…sei sempre il solito”)
- Critiche rivolte ai comportamenti e non alla persona (“Ci interrompi spesso quando parliamo” piuttosto che dire “Sei proprio un maleducato!)
- Critiche riferite ad eventi e comportamenti specifici e non generalizzati (evitare di dire “Sempre…Come al solito…”)
Riassumendo, puoi trovare utile seguire alcune regole per essere assertivo:
- Scegli il momento giusto per esprimere disappunto o per fare una critica, accertandoti di avere tutta l’attenzione del tuo interlocutore.
- Descrivi la situazione attuale, attenendoti ai fatti.
- Esprimi le tue opinioni e come ti senti rispetto alla situazione. E’ importante essere disponibili ad aprirsi senza dare per scontato che gli altri sappiano ciò che provi (“Questo tuo comportamento mi fa sentire triste…arrabbiato”).
- Chiedi ciò di cui hai bisogno usando frasi come “Vorrei…Mi piacerebbe…preferirei…” Non dare mai per scontato che gli altri sappiano ciò che desideri.
- Rinforza l’altra persona spiegando le conseguenze positive del darti ciò di cui hai bisogno (“Sarebbe molto utile…Per me sarebbe importante…).
- Esprimi le tue opinioni tenendo conto che sono, comunque, opinioni e non verità assolute.
Bibliografia
- Anchisi, R., Gambotto Dessy M. (2013). Manuale di assertività. Teoria e pratica delle abilità relazionali: alla scoperta di sé e degli altri. Franco Angeli Edizioni.
- Baggio, F. (2018). Assertività e training assertivo. Franco Angeli Edizioni.