Che cosa sono e come si manifestano

Quando si parla di problemi sessuali si tende subito a pensare a problemi maschili come impotenza o eiaculazione precoce. In realtà i problemi sessuali riguardano un’ampia area di problemi della sfera sessuale e coinvolgono entrambi i sessi.
Una Disfunzione Sessuale è caratterizzata da un’anomalia nel processo che sottende il ciclo di risposta sessuale oppure da dolore associato al rapporto sessuale.
A differenza del passato, secondo gli ultimi studi, i disturbi sessuali non sono più conglobati in una stessa categoria ma in tre categorie distinte: le Disforie di Genere, le Parafilie, le Disfunzioni Sessuali.
Nuove ricerche negli ultimi anni hanno rivisto la classificazione delle disfunzioni sessuali modificandone classificazione e terminologia; ad oggi la classificazione delle disfunzioni sessuali è stata semplificata: ora ci sono solo tre disfunzioni sessuali per la donna e quattro per gli uomini.
Per le donne sono: 1) disturbo dell’interesse e dell’eccitazione (che comprende i precedenti disturbi del desiderio e disturbi dell’eccitazione), 2) disturbo da dolore/penetrazione genitopelvico (che comprende i precedenti dispareunia e vaginismo) e 3) disturbo dell’orgasmo femminile, che è rimasto invariato.
Per gli uomini: 1) disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, nuovamente introdotto per gli uomini 2) disturbo da eiaculazione ritardata 3) disturbo erettile e 4) disturbo dell’eiaculazione precoce.
La sfera sessuale, come ormai è ben noto, è una delle prime ad essere influenzata da fattori psicologici o emotivi: pertanto può accadere che, in periodi particolarmente difficili, stressanti o durante crisi di coppia, essa ne risenta, provocando disfunzioni sessuali come quelle sopra elencate.
Quando si vive un rapporto sessuale come un “evento problematico” ,questo può portare a provare emozioni negative come ansia, disgusto, vergogna, sensi di colpa…e queste hanno il potere di ostacolare il rapporto sessuale. Un’ulteriore causa dei disturbi sessuali possono essere i pensieri e le credenze che una persona ha riguardo al sesso. si viene condizionati da ciò che si pensa si possa fare oppure non fare in ambito sessuale; dall’importanza che si attribuisce alla durata della prestazione e alla dimensione degli organi sessuali o sul ruolo che ideologicamente si assegna alla donna o all’uomo, dai pregiudizi di tipo religioso, morale, ecc. Tali convinzioni hanno il potere di modificare la risposta sessuale, determinando l’insorgenza del disturbo.

Trattamento

Rispetto al trattamento si evidenziano ottimi risultati nell’applicazione delle tecniche di terapia cognitivo-comportamentale ad ogni specifico disturbo, combinate con una ristrutturazione cognitiva dei pensieri disfunzionali legati al sesso. Tali tecniche consistono in esercizi volti ad ottenere un ri-addestramento graduale alle abilità compromesse.
Quanto ai tempi, le disfunzioni sessuali richiedono ora una durata minima di 6 mesi e una frequenza del 75% -100%, cioè devono verificarsi la maggior parte delle volte, se non tutte. Il disturbo deve inoltre provocare un “significativo stress” con disturbi psicosomatici correlati. Se il disturbo non provoca problemi alla persona che lo manifesta, non può essere fatta la diagnosi di disfunzione sessuale.
Per questa classe di disturbi vengono presi in considerazione anche i fattori collaterali che possono influire sulla disfunzione sessuale, come ad esempio le difficoltà relazionali, i fattori di vulnerabilità psicologica individuale (ad esempio storie di abuso, problemi di autostima, di scarsa accettazione di sé, ecc.), così come la comorbilità con altre sintomatologie, quali la depressione, l’ansia e l’alessitimia (cioè l’incapacità di elaborare le emozioni), oltre ai fattori culturali e religiosi.
Ancora una volta, però, la raccomandazione è quella di considerare i sintomi sessuali come disturbi psichici solo dopo aver escluso ogni componente organica. La collaborazione tra specialisti viene quindi ulteriormente valorizzata.

Per sapere di più sull’argomento

American Psychiatric Association, 2014. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. DSM-5. Milano: Raffaello Cortina Editore