di
Stefania Iazzetta e Lisa Lari

“ Questo genere di follia provoca una sofferenza, un’euforia, una solitudine e un terrore particolari. Quando sei su di giri è fantastico. Idee e sensazioni sono veloci e frequenti come stelle cadenti e tu le segui finché non ne trovi una migliore e più brillante. La timidezza scompare, all’improvviso ecco lì i gesti e le parole giuste, e hai la certezza di avere il potere di accattivarti gli altri. Trovi interessante anche chi non lo è. Ti senti sensuale e il desiderio di sedurre ed essere sedotta è irresistibile. Sei pervasa fino al midollo da una sensazione di agio, di intensità, di potere, di benessere, di onnipotenza finanziaria e di euforia. Ma a un certo punto tutto questo cambia. I pensieri che si succedono rapidi sono troppi, e troppo rapidi, una confusione travolgente prende il posto della chiarezza. La memoria se ne va. Sul volto degli amici la paura e la preoccupazione prendono il posto del divertimento e dell’interesse. Tutto ciò che prima girava nel senso giusto ora va al contrario; sei irritabile, arrabbiata, spaventata, fuori controllo e completamente intrappolata negli antri più neri della mente…. Continua senza sosta, finché del tuo comportamento bizzarro e frenetico e privo di scopo, rimangono solo i ricordi altrui, perché se non altro la mania ha la delicatezza di cancellare parzialmente i ricordi”. ( J.K. Jamison “Una mente inquieta” p.75)

 

Il Disturbo Bipolare è un disturbo dell’umore caratterizzato dall’alternanza di fasi di innalzamento e fasi di calo dell’umore. Durante le fasi di salita la persona sperimenta sentimenti di estremo benessere, si sente euforica, piena di energia e di buone idee con un’autostima elevata. Questo stato è però instabile e il soggetto passa ad una forte irritabilità con scoppi di rabbia per poi ritornare all’allegria e gioiosità. Con il proseguire delle fase l’allegria diviene eccessiva, le idee si fanno sempre più veloci fino a raggiungere la fuga dell’idee, l’individuo inizia mille progetti ma passa da uno all’altro senza riuscire a portarne a termine nessuno. L’autostima diviene ipertrofica fino ad un fiducia eccessiva che può divenire delirante con un’assenza di critica e scollamento dalla realtà. Il bisogno di sonno si riduce, la persona dorme poco o nulla, sentendosi comunque riposata e piena di energia. L’espansività, l’eccessivo ottimismo, la grandiosità e la scarsa considerazione delle conseguenze possono convogliarsi in attività pericolose, come la guida spericolata, investimenti imprudenti, un eccesso nello spendere e molto altro. In questa fase possono comparire sintomi psicotici come ad esempio deliri di grandezza (congrui all’umore) o persecutori (non congrui).

Viceversa la fase di calo dell’umore si caratterizza per un’ abbattimento dello stesso, il paziente sperimenta uno stato di mancanza di energia caratterizzato da stanchezza, apatia e anedonia. Le cose che prima interessavano o entusiasmavano l’individuo perdono ogni interesse. Le emozioni sono caratterizzate da tristezza e disperazione (“tutto è uniforme e grigio”), senso di colpa e mancanza di speranza nel futuro. Al contrario della mania il pensiero si fa più lento o si caratterizza per un profondo pessimismo, sfiducia e autosvalutazione. La persona appare rallentata, trascurata con un espressione di sofferenza. Emergono difficoltà nel pensare, prendere decisioni o concentrarsi, le attività si riducono fino al totale abbandono e all’isolamento sociale.

 

Nel trattamento del Disturbo Bipolare uno degli interventi di fondamentale importanza è l’identificazione precoce di nuove ricadute. Questa permette al paziente di prevenire l’insorgenza di una fase conclamata dell’umore e quindi di intervenire in maniera efficace sulle ricadute. Per far questo terapeuta e paziente stilano la lista dei prodromi operativi sia per le fasi di salita che per le fasi di calo dell’umore. Che cosa sono però i prodromi? Sono variazioni nel pensiero e nel comportamento dell’ individuo che di per sé non rappresentano un vero e proprio sintomo ma che per quella specifica persona segnalano una variazione nell’umore. E’ importante infatti che il soggetto conosca a fondo non solo le caratteristiche del disturbo bipolare, ma le caratteristiche del SUO disturbo bipolare. Nello specifico è importante che ogni paziente ricostruisca la storia del proprio disturbo per divenire consapevole di quei cambiamenti nel suo normale funzionamento che segnalano una possibile variazione patologica del tono dell’umore.

Ci sono, ad esempio, alcuni cambiamenti nel comportamento, che nella maggioranza dei casi indicano l’inizio di una fase di salita dell’umore, tra questi troviamo: la diminuzione delle ore di sonno, l’irritabilità e l’aumento delle occasioni di lite, la comparsa di nuovi progetti o recupero di passati interessi, l’aumento del livello di energia etc..

Altri invece possono essere cambiamenti specifici per quella persona, come ad esempio passare dal fumare tabacco alle sigarette per una profonda impazienza che , la tendenza ad ascoltare musica più vivace e ad un volume più alto, il vestirsi con colori più sgargianti, salutare il vicino che prima veniva evitato.

Similmente si possono trovare prodromi anche per le fasi depressive, come ad esempio la stanchezza, il divertirsi meno ad eventi che solitamente la persona trovava estremamente piacevoli, tendere a procrastinare le attività del quotidiano, come la pulizia di casa o fare la spesa, una minore attenzione nella cura di sé, della casa e del proprio aspetto fisico.

Tali osservazioni devono tener conto della struttura personologica dell’individuo prima della fase di scompenso, ossia di qual è il funzionamento del soggetto durante i periodi di benessere (eutimia), di quali sintomi aveva manifestato durante i precedenti episodi e quali sono le situazioni in cui è più probabile che il soggetto abbia una nuova ricaduta.

La costruzione della lista dei prodromie  la sua condivisione con una persona di riferimento e con lo psicoterapeuta e lo psichiatra aiutano il paziente ad essere più consapevole e intervenire precocemente  sul disturbo al fine di prevenire il conclamarsi della fase.

La costruzione della lista dei prodromi può essere effettuata sia all’interno di un intervento individuale che durante i gruppi di psicoeducazione.

 

Bibliografia

Cassano, G.B., Pancheri P., 1999. Trattato italiano di Psichiatria, seconda edizione. Ed. Elsevier-Masson, Milano, 1999.

Cassano G.B., Tundo A., 2006. Psicopatologia e clinica psichiatrica. Ed. Utet, Torino, 2006.

Colom F., Vieta E., 2004. Manuale di Psicoeducazione per il disturbo bipolare. Ed. Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2004.

Goodwin, F.K., Jamison, K.R., 2007. Maniac Depressive Illness: bipolar disorder e recurrent depression. Second edition. Ed. Oxford.

Jamison, K.R., 1995. An Uquiet mind: a memory of moods and madness. Trad It  Una  mente inquieta. Longanesi, Milano, 1996.