Che cos’è e come si manifesta
Il disturbo dipendente di personalità si caratterizza per la vitale necessità di avere relazioni interpersonali accudenti, il timore della solitudine e dell’abbandono e la scarsa motivazione individuale. La necessità pervasiva ed eccessiva di essere accuditi può determinare un comportamento sottomesso nei confronti degli altri, finalizzato a suscitare protezione e vicinanza. Questo pattern è originato da una percezione di sé come incapace di funzionare adeguatamente i assenza dell’aiuto e del sostegno di altri. Questi soggetti hanno grande difficoltà a prendere decisioni (es. cosa indossare) e, per questo, richiedono consigli e rassicurazioni da parte degli altri. Tendono ad essere passivi e lasciano l’iniziativa agli altri, spesso consentendo loro di assumersi la responsabilità per la gran parte dei settori della propria vita. Hanno difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per un sottostante timore di perdere la loro approvazione e il loro supporto, non si arrabbiano adeguatamente con le persone dalle quali vogliono essere accuditi per evitare che esse si allontanino. A queste condizioni, spesso questi individui hanno difficoltà a fare progetti o ad intraprendere cose in modo indipendente dagli altri; mancano di sicurezza in se stessi e credono di avere necessità di aiuto esterno per portare avanti i compiti, si presentano come inetti e bisognosi di costante assistenza. Possono, tuttavia, funzionare adeguatamente se hanno la sicurezza che qualcun altro sta supervisionando e li approva. Possono temere di diventare o di apparire più competenti, poiché possono credere che questo conduca all’abbandono. Pur di ottenere accudimento e supporto degli altri, questi individui possono giungere a qualsiasi cosa, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli e a rispondere positivamente a richieste irragionevoli. Si sentono a disagio o indifesi quando sono soli a causa dell’esagerato timore di essere incapaci di prendersi cura di sé. Quando termina una reazione intima (es. rottura di un legame, morte di un caro) possono cercare con urgenza un’altra relazione che fornisca il supporto e l’accudimento di cui hanno bisogno. I soggetti con questo disturbo sono spesso preoccupati dal timore di essere lasciati a prendersi cura di sé: si sentono così totalmente dipendenti dal consiglio e dall’aiuto di un’altra persona importante che temono che questa li abbandoni, anche quando non ci sono motivi per giustificare tale paura.

Trattamento
Spesso il soggetto che soffre di questo disturbo si presenta all’osservazione dello specialista lamentando sintomi di ansia e di depressione, i quali vanno a costituire il primo obiettivo del trattamento. La terapia farmacologica può essere spesso d’aiuto, anche se essa non interviene sulle caratteristiche di personalità. Poiché questi tratti si sviluppano nell’arco di molti anni, il trattamento delle caratteristiche disadattive di personalità richiede tempi prolungati. Raramente un trattamento di breve durata può curare un disturbo di personalità, anche se alcuni cambiamenti possono essere attuati più velocemente di altri. Per alcuni cambiamenti comportamento possono essere necessari pochi mesi o un anno; gli atteggiamenti interpersonali richiedono tempi più prolungati per essere modificati. Per esempio, relativamente al disturbo di personalità dipendente, un cambiamento comportamentale può consistere nel dichiarare in maniera più assertiva i propri sentimenti e desideri; il cambiamento interpersonale, invece, potrebbe consistere nell’assumersi alcune responsabilità in prima persona o nel realizzare attività autonome e senza il costante supporto di altre persone. La partecipazione dei membri della famiglia al trattamento è spesso utile quando non essenziale perché questi, senza volerlo, possono comportarsi in modo tale da rinforzare i pensieri e i comportamenti problematici del paziente. Si rivelano spesso utili nel contribuire a cambiare i comportamenti socialmente indesiderabili o disfunzionali la terapia familiare e di gruppo, come anche le terapie residenziali e i gruppi di auto-aiuto. Lo psicoterapia individuale è generalmente la pietra angolare della maggior parte dei trattamenti. Nel contesto di un rapporto intimo e cooperativo il soggetto può comprendere le fonti delle proprie sofferenze (esperienze di apprendimento) e riconoscere i propri comportamenti disadattivi (manipolazione, scarsa empatia, arroganza, diffidenza, evitamento, ecc.).

Per sapere di più sull’argomento
American Psychiatric Association 2014. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Quinta edizione. DSM-5. Milano: Raffaello Cortina Editore

Dimaggio G., Semerari A., 2007. I disturbi di personalità. Modelli e trattamento. Stati mentali, meta rappresentazione, cicli interpersonali. Laterza.