Soffrire di un male non significa essere meno umani degli altri. E’ questo quello che ho capito tramite le mie numerose sedute di psicoterapia.
Sin da quando ero piccolo ho notato che in me c’erano delle stranezze, delle sfaccettature comportamentali che mi differenziavano dalle altre persone. Avendo addotto tali particolarità al mio disturbo ossessivo compulsivo, che è emerso successivamente, avevo finito per considerare la mia personalità come una deviazione intrinseca, una malattia, un errore. Ho scoperto che invece le cose non stanno così. Probabilmente la natura mi ha fatto un po’ singolare: ho dei desideri, delle ambizioni, dei pensieri che non posso condividere con molte persone. E’ capitato che questi desideri mi abbiano causato dolore e siano sfociati nella patologia; però, tramite la psicoterapia, ho capito che se riesco a trovare il giusto modo di esprimere i miei bisogni più reconditi, a me stesso e agli altri, risulterò una persona certamente singolare, ma felice. Felice di essere se stessa. L’importante è non cadere nei tranelli che la mia personalità particolare può talvolta tendere, con un po’ di accortezza e con un po’ di esperienza.