di

Stefania Iazzetta e Lisa Lari

Il disturbo ciclotimico, definito anche ciclotimia, è una forma attenuta del disturbo bipolare, ed è caratterizza da un’alternanza, rapida ma ben distinta, di periodi di elevazione e periodi di calo dell’umore, senza che questi raggiungano l’intensità classica delle manifestazioni affettive del disturbo bipolare. I sintomi di entrambe le polarità presentano, infatti, un’ intensità ridotta e sono meno numerosi, meno gravi e meno pervasivi.

Durante i periodi di innalzamento dell’umore la persona presenta un estremo buonumore, eccessiva fiducia in se stesso e nelle proprie capacità (che spesso porta a sottovalutare rischi e conseguenze negative di azioni e scelte che la persona intraprende), è loquace e i pensieri si susseguono veloci fino a essere difficili da fissare. Il soggetto si sente pieno di energie ed è sempre indaffarato in mille attività, ma che divengono poi disorganizzate e confuse.

Durante le fasi di calo dell’umore, al contrario, la persona può sentire un’intensa stanchezza, i compiti quotidiane che svolgeva normalmente appaiono impossibili , perde l’interesse e il piacere per le proprie attività, si sente triste, spesso in colpa con sentimenti di svalutazione ed incapacità. A questi sintomi si possono accompagnare stati di ansia, agitazione e forte irritabilità.

I cicli si susseguoni in maniera irregolare, con cambiamenti repentini e rari periodi di assenza di manifestazioni sintomatologiche e stabilità del tono dell’umore. Il susseguirsi delle oscillazioni è fonte di estrema sofferenza per la persona in quanto produce una notevole instabilità nella vita dell’individuo e nel suo funzionamento sociale e lavorativo, oltre ad andare a compromettere una definizione chiare di se stesso.

La ciclotimia è un disturbo che esordisce precocemente e dura diversi anni, infatti per poter effettuare la diagnosi tale alternanza deve avere una durata di minimo 2 anni per gli adulti. La diagnosi da parte del clinco è difficoltosa, dato che essendo una forma attenuta richiede una descrizione del funzionamento di base della persona. E’ però di notevole importanza tale valutazione, in quanto, un umore di tipo ciclotimico è spesso sottostante ad altri tipi di patologie, mantenendo e aggravando il problema. Occorre però operare una buona distinzione tra quelli che sono i repenti e frequenti cambiamenti dell’umore tipici di questo disturbo e  i sintomi, tra cui la reattività emotiva, che sono invece ascrivibili ad altri disturbi come ad esempio i disturbi di personalità, e nello specifico il disturbo borderline.

La psicoterapia congitivo comportamentale, associata ad una terapia farmacologica con stabilizzanti dell’umore, è un intervento efficace che permette alla persona di riconoscere le manifestazioni delle diverse fasi, prevenirle e sviluppare strumenti efficaci per la gestione del disturbo.