di
Stefania Iazzetta e Lisa Lari

“Il mio umore è sempre stato un susseguirsi di fasi di umore alto, troppo alto, e di umore basso, troppo basso. Come un ascensore che quando era ai piani alti portava una Carla forte, invincibile e brillante, mentre quando scendeva nello scantinato si apriva mostrando una donna debole, priva di energie e piena di ansia. Se durante i periodi di alto il cibo perdeva ogni pregnanza, perdevo peso e mi dimenticavo di mangiare, durante i periodi bui di depressione il cibo diveniva una fuga dal malessere. Durante le fasi depressive mi sentivo sempre senza forze, piena di ansia, inutile e priva di un qualsiasi scopo che potesse aiutarmi ad affrontare la giornata. Mi trascinavo per casa, ogni pensiero che affiorava alla mente era pesante, cupo e pesava su di me come un macigno, oppure i pensieri erano carichi di ansia e paure, rendendomi agitata e reattiva ad ogni cosa che accadeva intorno a me.

Un unico pensiero mi dava piacere, quello del cibo, mangiavo, in maniera incontrollata, senza freni, pochi minuti di piacere che riempivo di biscotti e cioccolata. Ma dopo veniva la colpa, la vergogna e la tristezza. Vedere i pacchi vuoti e il mio corpo ingrassato non faceva che farmi sentire ancora più incapace e debole, disgustosa, mi faceva chiudere in casa per evitare gli sguardi delle persone…e tutto questo non faceva che peggiorare il mio umore…”

Il disturbo bipolare è caratterizzato da alti tassi di comorbilità con diversi altri disturbi. I più documentati sono sicuramente i disturbi d’ansia e d’uso di sostanze, ma recenti ricerche (McElroye et all., 2016; Hay et all., 2015; Ruiz et all., 2015) hanno evidenziato come vi sia uno stretto legame, con tassi che oscillano dal 16,3% al 27%, tra questo e le problematiche di tipo alimentare, in particolare quelle caratterizzata da un’alimentazione incontrollata (bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata) rispetto a quelle contraddistinte dalla restrizione.

Che cosa è la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata?

La Bulimia Nervosa (BN) è caratterizzata da frequenti abbuffate, ossia episodi in cui le persone assumono grandi quantità di cibo accompagnati dalla percezione di perdere il controllo di se’, seguiti da intensi sensi di colpa e vergogna e condotte di compenso finalizzate a neutralizzare gli effetti delle abbuffate e a prevenire l’aumento del peso. Persone con bulimia nervosa presentano una continua ed estrema preoccupazione per il peso e le forme corporee che instaura circoli viziosi di mantenimento, quali la dieta ferrea che non fa che aumentare la probabilità delle abbuffate e aumentare il senso di inadeguatezza. I soggetti bulimici generalmente hanno un peso normale, rendendo maggiormente difficile l’identificazione del disturbo (rispetto all’anoressia in cui il forte sottopeso favorisce l’individuazione del problema).

Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI) è ,a sua volta, caratterizzato da episodio di abbuffate, che non sono però seguiti da condotte compensatorie inadeguate come nella bulimia nervosa. Tali soggetti presentano spesso, per questa ragione, condizioni di sovrappeso o di obesità che determina marcato disagio e bassa autostima. Mentre nella Bulimia Nervosa vi è una stretta relazione tra la restrizione alimentare e le abbuffate, nel BED sembra che questo legame non sia presente ma che gli episodi di discontrollo alimentare siano una risposta a stati d’animo che il soggetto non riesce a gestire, come per esempio la noia, la tristezza, la solitudine e la rabbia (emotional eating). Il mancato controllo, il peso elevato e la valutazione negativa di sé vanno ad instaurare un circolo vizioso di mantenimento del problema, oltre a favorire una valutazione di sé come inadeguato incentrata sul peso e sulla forma corporea.

Ma qual è il legame con il disturbo bipolare?

I disturbi alimentari e le condizioni bipolari presentano molti elementi in comune: entrambi presentano oscillazioni sia dell’umore che del peso corporeo (per esempio al modificarsi dell’umore varia anche l’alimentazione dei pazienti, per cui nelle fasi ipomaniacali e maniacali, ma anche in quelle depressive, i pazienti mostrano perdita di appetito, marcato dimagrimento e ridotto bisogno di alimentarsi fino alla perdita totale del bisogno e dell’interesse verso il cibo); hanno un età d’esordio in adolescenza o prima età adulta, presentano una forte impulsività (per il disturbo bipolare questa è estremamente presente nelle fasi di innalzamento dell’umore, mentre nei disturbi alimentari è caratteristica di alcune condotte come le abbuffate);hanno alti tassi di condotte suicidarie e presentano una forte labilità dell’umore.

Tale compresenza determina, inoltre, un peggioramento sia nella gravità dei sintomi dei disturbi, sia del decorso di malattia, oltre ad essere legato ad un’età di esordio più precoce, alti tassi di sovrappeso e obesità, tassi di suicidio più elevati, un’instabilità più marcata e una maggiore co occorrenza di disturbi di ansia.

Conoscere le aree di sovrapposizione e di distinzione dei due disturbi è molto importante sia sul piano diagnostico che sul piano terapeutico. La Terapia Cognitivo Comportamentale consente infatti di agire su entrambi i disturbi, aiutando il paziente nelle costruzione di strumenti comportamentali e cognitivi, affiancati alla farmacoterapia, utili alla persona per affrontare gli aspetti di entrambe le condizioni in maniera efficace. In particolare, per la bulimia nervosa e per il binge eating è importante ristrutturare il valore centrale che la forma e il peso corporeo hanno per la persona, aiutare nell’apprendimento di modalità più funzionali di gestione emotiva che non passino tramite il cibo e migliorare l’immagine che la persona ha di se stessa.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association, 2013. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, fifth edition. American Psychiatric Association, Arlington, VA.
  • Hay, P., Girosi, F., Mond, J., 2015. Prevalence and sociodemographic correlates of DSM-5 eating disorders in the Australian population. J. Eat. Disord. 3, 19.
  • McElroy SL, Crow S, Blom TJ, Biernacka JM, Winham SJ, Geske J, Cuellar-Barboza AB, Bobo WV, Prieto ML, Veldic M, Mori N, Seymour LR, Bond DJ, Frye MA. Prevalence and correlates of DSM-5 eating disorders in patients with bipolar disorder. J Affect Disord. 2016 Feb;191:216-21.