di
Francesco Baccetti

 

La risposta sessuale, le fasi presenti, il funzionamento.

Nell’ultimo decennio si è parlato molto di sesso, spesso discusso, sdoganato, decontestualizzato, strumentalizzato; allo stesso tempo non sempre ci si focalizza sul ruolo del piacere, come tema centrale nella sessualità e come bisogno relativo ad ogni essere umano. Ne consegue che si parli molto di sesso come prestazione, ma non di sessualità, non di piacere, come esperienza, vissuto, dimensione emotiva e relazionale e delle eventuali problematiche esperite.

Fino alla fine degli anni Novanta la ricerca scientifica si è occupata marginalmente delle disfunzioni sessuali femminili, che in passato sono state classificate simmetricamente alla definizione dei disturbi maschili, non considerando la peculiarità della sessualità della donna.

Nonostante sussistano somiglianze anatomico funzionali tra la sessualità maschile e quella femminile (con le dovute differenziazioni anche in termini strutturali), restano delle differenze dal punto di vista psicologico e dell’esperienza sessuale che non ci consentono di considerare le disfunzioni sessuali femminili nello stesso modo in cui intendiamo quelle maschili.

Proprio per questi motivi, recentemente gli specialisti del settore (sessuologi clinici, medici, psicologi) hanno mostrato grosse perplessità nel continuare ad inquadrare i disturbi sessuali riportati dalle donne nelle classificazioni esistenti. Dai lavori scientifici presenti, risulta centrale il ruolo del personal distress, cioè il sentimento soggettivo di malessere riportato dalla donna in relazione ad una disfunzione sessuale, come criterio fondamentale da tener conto in fase di valutazione. Le disfunzioni sessuali possono avere causa organica, psicologica o mista; essere primari, ossia presenti da tempo nella vita della persona, secondari cioè acquisiti dopo una spiacevole esperienza; situazionali, ossia presenti solo in particolari situazioni o condizioni sessuali, generali, presenti sempre ogni qual volta si tenta o si ha un rapporto sessuale.

L’esperienza clinica dimostra come, per le donne coinvolte in relazioni stabili, altri fattori, soprattutto non sessuali, possano diventare componenti preponderanti nell’accendere e portare avanti in modo soddisfacente lo scambio sessuale. In aggiunta, la risposta sessuale delle donne non sembra affatto stabile e costante nel tempo: ad esempio, può essere strettamente interconnessa con la variabilità indotta dalle alterazioni del ciclo mestruale, dalla gravidanza, dal puerperio, dalla menopausa e, in ciascuno di questi casi, per ragioni sia biologiche, sia psichiche che relazionali.

 

Per poter inquadrare in modo corretto le disfunzioni sessuali bisogna escludere che esse possano essere attribuite ad un altro disturbo psicologico in corso, esempio ad un disturbo dell’umore, a malattie organiche, interventi chirurgici, o all’assunzione di determinati farmaci o sostanze. Eliminate queste possibilità, possiamo considerare la gran parte delle disfunzioni sessuali femminili come riguardanti una delle fasi del ciclo della risposta sessuale.

E’ importante tener presente che, un problema sessuale può essere secondario ad un disturbo sessuale principale, esempio: un calo del desiderio può essere la conseguenza di un disturbo orgasmico, oppure il vaginismo può essere secondario alla dispareunia, ancora, un disturbo di avversione sessuale la conseguenza del vaginismo.

Per poter parlare dei problemi sessuali è necessario conoscere le fasi della risposta sessuale.

Le fasi della risposta sessuale sono le seguenti:

1 Desiderio – 2 Eccitazione – 3 Plateau – 4 Orgasmo – 5 Risoluzione

Ogni fase è correlata alla successiva, andando a strutturare  di volta in volta un effetto di potenziamento o di inibizione. Tema centrale di tutto il processo si pone il piacere, che tipicamente accompagna, mantiene, amplifica e connota in senso erotico ogni fase del ciclo della risposta sessuale.

 

Fase del desiderio

Il desiderio ha a che fare con la mancanza, il bisogno. Può inizialmente essere percepito come una sorta di nervosismo, di irrequietezza, che solo gradualmente assume le sembianze di un vero e proprio desiderio erotico. In altri casi, invece, il punto di partenza del desiderio sembra essere più mentale, associato ad una serie di fantasie, pensieri, o all’attività del guardare o del percepire, attraverso l’udito o l’olfatto, qualcosa che innescherà poi il desiderio anche sul piano fisico.

Il desiderio sessuale genera normalmente piacere e dall’interazione tra desiderio sessuale (fisico e mentale) e piacere, si mette in moto il ciclo della risposta sessuale, che può essere agevolato o inibito in vari modi e a differenti stadi del suo sviluppo.

 

Fase di eccitazione

Il desiderio sessuale, se non inibito o interrotto, produce eccitazione. La fase dell’eccitazione è caratterizzata dal sorgere di sensazioni erotiche con conseguente lubrificazione vaginale, vasocongestione (irrorazione sanguigna) della pelle sia in corrispondenza dei genitali che in generale e da miotonia.

La reazione cutanea delle donne è spesso più marcata; inoltre, l’eccitazione si associa normalmente all’inturgidimento dei seni e all’erezione dei capezzoli. Si verifica anche una vaso congestione di minore entità nel clitoride, che in alcune donne raggiunge uno stato di erezione e in altre no. Durante l’eccitazione l’utero si allarga a causa della congestione vascolare e inizia a sollevarsi dalla sua posizione di riposo sul fondo del bacino.

 

Fase di plateau

E’ uno stato di eccitamento più avanzato, che si verifica immediatamente prima dell’orgasmo. Durante questa fase, la reazione vaso congestizia locale dell’organo sessuale primario raggiunge il suo culmine. I mutamenti fisiologici che hanno luogo durante la fase di plateau nel ciclo sessuale reattivo femminile si possono a loro volta attribuire in larga misura alla vaso congestione.

La vaso congestione localizzata nell’area genitale raggiunge in questa fase i sui limiti estremi a causa di mutamenti come la dilatazione e la colorazione delle piccole labbra e la formazione di una zona ispessita di tessuto congestionato, un fenomeno definito “piattaforma orgasmica” che circonda l’accesso e la porzione inferiore della vagina; il clitoride si ritrae in una posizione piatta.

 

Orgasmo

L’orgasmo è la più intensa e piacevole delle sensazioni sessuali; consiste di contrazioni ritmiche riflesse che coinvolgono i muscoli intorno alla vagina e del perineo (la zona tra la vagina e l’ano)e i tessuti inturgiditi della “piattaforma orgasmica”. Diversamente dal maschio, la femmina non è mai refrattaria all’orgasmo: una donna non soggetta ad inibizioni, dopo pochi secondi da quando ha raggiunto un orgasmo e mentre si trova ancora nella fase di eccitazione massima, può essere stimolata fino al raggiungimento di un secondo orgasmo e via di seguito, fino a quando sarà fisicamente spossata e rifiuterà nuove stimolazioni.

 

Fase di risoluzione

Durante la risoluzione, fase finale del ciclo sessuale, si verifica la cessazione delle reazioni fisiologiche locali specificamente sessuali e tutto il corpo ritorna al suo stato base di rilassamento.

 

Considerando il ciclo di risposta sessuale, i problemi sessuali possono essere così raggruppati :

– Disturbi del desiderio sessuale:  desiderio sessuale ipoattivo caratterizzato da scarse o assenza di fantasie sessuali e calo dell’interesse per l’attività sessuale; disturbo da avversione sessuale caratterizzato da fobia rispetto al sesso, per cui si prova panico e repulsione in conseguenza di pensieri, sensazioni, sentimenti o situazioni di natura sessuale o erotica.

– Disturbi dell’eccitazione: si presenta con carenza di lubrificazione vaginale e vaso congestione genitale, ma può esservi eccitazione mentale dovuta a percezione piacevole della situazione; oppure diminuzione delle sensazioni mentali di eccitazione sessuale derivanti da qualsiasi tipo di stimolazione sessuale, può comunque essere presente lubrificazione vaginale e altri segni di eccitazione. La mancanza di lubrificazione può essere dovuta anche a fattori non psicologici quali: menopausa, assunzione di farmaci, malattie, interventi chirurgici.

–  Disturbi dell’orgasmo: si è in presenza di un disturbo dell’orgasmo quando è assente il soddisfacimento mentale e fisico ultimo dell’attività sessuale; quando l’intenso piacere fisico e mentale mancano insieme alle contrazioni vaginali o, richiede tempi eccessivamente lunghi. L’anorgasmia si manifesta nonostante sia presente un’adeguata eccitazione, e se ci si trova in assenza di cause mediche che possono giustificare queste difficoltà.

Possono esserci inoltre le problematiche sessuali che si verificano durante il coito e non, ossia i disturbi da dolore sessuale (vaginismo, dispareunia…)

I disturbi presenti nella sessualità femminile non si esauriscono completamente e facilmente in queste classificazioni. Esistono infatti, problemi più sottili da identificare, anche da parte delle donne stesse, ma che non di meno sono piuttosto diffusi e compromettono una piena serenità ed espressività della vita sessuale e affettiva femminile.

In alcuni casi le disfunzioni sessuali (sia nell’uomo che nella donna) possono essere il prodotto di aspettative e convinzioni errate o idealistiche che generano ansia rispetto a vari aspetti del rapporto sessuale dal momento che sono all’origine di varie paure legate al tema della sessualità (Dettore 2001); le più comuni possono essere:

  • timore del godimento sessuale, in genere legato alla concezione della sessualità come colpa o peccato o più in generale come qualcosa di impuro
  • timore di non essere all’altezza (ansia da prestazione) molto spesso frutto di rigidità nelle aspettative riguardo al rapporto sessuale
  • timore di perdere il controllo, spesso presente nelle donne anorgasmiche, è il risultato della convinzione irrealistica di dover sempre mantenere il dominio su di sé e della paura di potersi comportare in modo riprovevole o disdicevole in caso di completo abbandono del piacere
  • timore dell’altro sesso, spesso conseguenza di ignoranza nei confronti delle reazioni che si possono osservare nel partner; tale non conoscenza deriva da inesperienza, da un’educazione sessuale non corretta o inesistente, da circostanze sociali di deprivazione o di estremo isolamento.
  • timore di essere spettatore delle proprie prestazioni sessuali, deriva dal sentirsi uno spettatore critico nei confronti del proprio rapporto sessuale, tale timore si lega alla presenta di una forte parte autocritica e toglie spontaneità e immediatezza al rapporto sessuale.

Tali paure, sono spesso connesse ad idee irrazionali e disfunzionali derivanti dal contesto educativo e sociale di riferimento, da esperienze sessuali traumatiche o da inesperienza.

L’inquadramento delle disfunzioni sessuali, così come non può prescindere dall’esclusione di cause organiche, deve avvenire in seguito all’esplorazione e all’individuazione dei timori e delle credenze disfunzionali presenti nella persona, con lo scopo di ricostruirne il funzionamento e di poter prevedere un percorso di trattamento pensato e modellato sulla singola persona che tenga conto delle peculiarità individuali, della storia affettiva e relazionale, del contesto socio educativo di provenienza.

Allo stesso tempo in molti casi è utile considerare le problematiche sessuali in una prospettiva integrata, dove viene presa in considerazione tanto la dimensione biologica quanto quella psicologica; un modello che si basa sulla collaborazione di diverse figure professionali in un’ottica di presa in carico globale della persona.

 

Francesco Baccetti

 

Per Approfondimenti:

Giannantonio, M. (2014). Il piacere delle donne. Come

affrontare e risolvere le problematiche sessuali ed affettive.

Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.

Fenelli, A., Lorenzini, R.(2012). Clinica delle disfunzioni

sessuali. Carocci Editore

Dettore, D. (2001). Psicologia e Psicopatologia del

comportamento sessuale. Psicologia McGraw-Hill.