• Pensate che prima o poi le persone care vi lasceranno e preferiranno qualcun altro a voi? Per questo controllate e cercate di ricevere continue rassicurazioni sul loro amore?
  • Continuate a intraprendere storie con partner distaccati e poco inclini a impegnarsi sentimentalmente?
  • Provate un grande senso di inadeguatezza e di inferiorità che vi porta a criticarvi su molte cose che fate?
  • Avete la tendenza a sacrificare i vostri bisogni per soddisfare quelli degli altri?
  • Vi sembra di aver ottenuto molto, un elevato status sociale, un buon matrimonio, il rispetto delle persone che avete vicino, il successo professionale ma non vi sentite mai appagati come se non aveste fatto abbastanza?
  • Non riuscite a instaurare rapporti basati sull’intimità e faticate ad accettare che gli altri si prendano cura di voi?
  • Evitate di stringere relazioni sentimentali per non sentirvi vulnerabili e per paura di soffrire? Come se questa fosse l’unica alternativa possibile?
  • Vi accorgete di agire a favore dell’approvazione sociale e del consenso generale continuando a sentirvi infelici, non realizzati?

Forse siete imprigionati all’interno di modi di pensare, di sentire, di agire e di relazionarsi con gli altri che si sono formati nelle prime fasi dello sviluppo, durante la vostra infanzia, e si sono rinforzati nel corso del tempo fino a diventare delle vere e proprie trappole.

Si riscontra sempre più frequentemente nelle persone un malessere psicologico che riguarda in modo particolare le relazioni interpersonali, con conseguente compromissione del funzionamento affettivo, lavorativo e sociale. Tali persone  decidono di intraprendere una terapia non in seguito ad un evento scatenante, come per esempio un divorzio o la morte di un proprio caro, ma perché soffrono da sempre, a causa di modi di relazionarsi non soddisfacenti, in particolare per quanto riguarda la possibilità di costruire dei legami profondi e autentici.

In momenti fondamentali per la crescita del sé molte persone potrebbero non aver ricevuto una giusta protezione oppure potrebbero aver fatto esperienza di un’eccessiva tutela, potrebbero essere state rifiutate, deprivate, abusate emozionalmente o potrebbero essersi sentite poco riconosciute, criticate, da parte di chi le stava accudendo e rappresentava un riferimento importante.

Aver fatto esperienza di tali eventi necessariamente ha una ripercussione sull’autostima, sul proprio senso di autoefficacia che tende a mantenersi per tutto il corso della vita.

Le trappole sono quindi delle convinzioni che il soggetto sviluppa riguardo a se stesso e alle proprie relazioni con gli altri, hanno origine dall’incontro fra il temperamento di una persona e le sue esperienze con i genitori o gli adulti che si sono presi cura di lui. Per questo sono profondamente radicate, rappresentano l’unico metro di valutazione che l’individuo ha a disposizione e nonostante il loro potenziale distruttivo comunicano sicurezza e familiarità. Tali convinzioni sono resistenti al cambiamento proprio per il bisogno di coerenza insito nell’essere umano, sono ben conosciute dal soggetto e pur essendo fonte di sofferenza sono sicure e familiari, per questo continuano ad essere utilizzate nel tempo per interpretare gli eventi.

Le persone tendono ad essere attratte proprio dalle situazioni che attivano le loro convinzioni e questo è uno dei motivi per cui è così difficile modificarle. Paradossalmente esse inducono a ricreare senza volere, in età adulta, lo stesso tipo di situazioni che ci hanno ferito maggiormente da bambini. Ogni trappola ha origine nell’infanzia, possiamo per esempio capire perché siamo attratti da partner molto critici o perché ce la prendiamo molto con noi stessi quando commettiamo un errore, dopo aver compreso quanto siano stati severi ed esigenti i nostri genitori.

Jeffry Young e Janet Klosko propongono la terapia delle trappole, una nuova terapia che si occupa dei problemi più distruttivi che i terapeuti incontrano quotidianamente nella loro attività:

“Ti prego non lasciarmi!” la trappola dell’Abbandono

“Non mi fido di te” la trappola della sfiducia e dell’Abuso

“Non avrò mai l’amore di cui ho bisogno” la trappola della Deprivazione Emotiva

“Non riesco a inserirmi” la trappola dell’Esclusione Sociale

“Non posso farcela da solo” la trappola della Dipendenza

“Qualcosa di terribile potrebbe accadere da un momento all’altro” la trappola della Vulnerabilità

“Non valgo nulla” la trappola dell’Inadeguatezza

“Mi sento un fallito” la trappola del Fallimento

“Faccio sempre come vuoi tu” la trappola della Sottomissione

“Niente va mai bene abbastanza” la trappola degli Standard Severi

“Posso avere tutto quello che voglio” la trappola delle Pretese

Le trappole si sviluppano dalla non soddisfazione di bisogni fondamentali durante l’infanzia.

Un bambino ha bisogni emotivi ben determinati che sono la sicurezza di base, i rapporti interpersonali, l’autonomia, l’autostima, l’espressione di sé e la presenza di limiti realistici.

Quando questi bisogni vengono soddisfatti, il bambino generalmente avrà un adeguato sviluppo psicologico e sarà un adulto ragionevolmente equilibrato. Lacune nel soddisfacimento di questi bisogni causeranno il rimanere intrappolati all’interno di modi di pensare, di sentire, di agire, di relazionarsi disadattivi.

Attraverso la terapia è possibile riconoscere le trappole che influenzano la nostra vita, comprenderne l’origine e modificarle. Possiamo affrontare anche i problemi che si mantengono fin dalle prime fasi della vita e che riguardano le difficoltà relazionali, professionali e i problemi di autostima. Cambiare significa uscire fuori dalle trappole e scoprire le nostre inclinazioni personali, scoprire chi siamo e cosa ci rende felici senza basarci solo su ciò che rende sereni le persone che abbiamo accanto. Per poter essere felici dobbiamo ritrovare le nostre naturali attitudini e inclinazioni sintonizzandoci e ascoltando le nostre emozioni e sensazioni corporee.

Quando ci impegniamo in attività e relazioni che soddisfano le nostre inclinazioni naturali, il nostro corpo prova emozioni e sensazioni positive sentendosi appagato. L’essenza della guarigione sta nella capacità di allontanarsi dalle relazioni e dalle esperienze che ci portano a sperimentare emozioni di mortificazione, per dirigersi verso quei rapporti e esperienze che ci fanno sentire gratificati, completi. Purtroppo seguire le nostre inclinazioni non è un compito semplice considerando che fin da bambini molti di noi sono stati portati a considerare non appropriato, poco conveniente esprimere ciò che sentivano. In alcune occasioni siamo stai indirizzati a diffidare dai nostri più autentici modi di essere e sentire, per adeguarci alle aspettative che gli altri avevano su di  noi, nonostante gli adulti di riferimento agissero con le migliori intenzioni. Per uscire dalle situazioni che ci fanno soffrire, ci mortificano o ci deludono dobbiamo riconoscere e comprendere le nostre trappole, rispettando i tempi del cambiamento che sentiamo di essere in grado di sostenere facendosi guidare dalle proprie emozioni. Modificare le conseguenze psicologiche che una persona può aver sofferto nel suo passato è un processo molto lungo e difficile ma è importante tenere a mente che nel presente possiamo essere parte attiva del processo di cambiamento, questo significa assumersi la responsabilità di uscire dalle trappole della propria vita, smettere di essere chi non si vuole essere e adeguarsi a ciò che non si vuole, per seguire con consapevolezza e attenzione i propri desideri e propensioni.

(Francesca Solito)

 

Per approfondimenti

Beck, A. T. (1998), L’amore non basta: come risolvere i problemi del rapporto di coppia con la terapia cognitiva. Tr. it. Astrolabio, Roma 1990.

Beck, A. T. (1976), Principi di terapia cognitiva: un approccio nuovo alla cura dei disturbi affettivi. Tr. it. Astrolabio, Roma 1984.

Bowlby, J. (1973), Attaccamento e perdita, vol.2: La separazione dalla madre: angoscia e rabbia. Tr. it. Bollati Boringhieri, Torino 2000.

Young, J. E. & Klosko, J. S. (1993) Reinventa la tua vita. Scoprite come modificare voi stessi e liberarvi dalle trappole che vi impediscono di cambiare la vostra vita. Tr. it Raffaello Cortina Editore, Milano 2004.

 

 

 

 

 

 

 

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