Il ruolo e la funzione delle fiabe in psicoterapia cognitiva

Dalla notte dei tempi, le fiabe e i racconti costituiscono un patrimonio di conoscenza, fantasia e conforto. In ogni paese, in ogni cultura, esistono fiabe con gli eroi, gli animali, le principesse, i castelli e le armi fatate. Favole che fanno sognare, spaventare, sperare, che suscitano immagini mentali e emozioni, dove il protagonista si trova ad affrontare pericoli e peripezie per poi molto spesso, ma non sempre, giungere a un lieto fine.

Nelle infanzie migliori le fiabe hanno costituito un momento di passaggio tra la luce e il buio, accompagnando il bambino nel sonno fornendo materiale per fantasticare e sognare. Nelle realtà scolastiche sono occasione di esercizio, ascolto, condivisione e rappresentazione. Quanti bambini di ieri, adulti di oggi si sono trovati in passato a sognare una scarpetta di cristallo o una spada nella roccia, pensieri e immagini che magari hanno portato un sorriso nei momenti di difficoltà.

Nella pratica quotidiana ci troviamo davanti persone, grandi e piccoli che nelle loro vite devono affrontare sfide, ostacoli, peripezie, interne ed esterne, paragonabili a quelle dei nostri eroi, molto spesso emozioni quali la rabbia o la paura prendono il sopravvento, bloccando, esasperando la situazione, facendo ritrovare i nostri piccoli eroi, in situazioni di impasse. La lettura di una fiaba rispetto a una determinata situazione, l’esperienza di perdita, la gestione della paura, il discontrollo della rabbia, può permettere al paziente e al terapeuta di portare alla luce, pensieri e emozioni in modo maggiormente decentrato, osservando stili relazionali, dialoghi interni, previsioni e fantasie, trovando soluzioni per il protagonista e poi per se stessi.

Allo stesso tempo forniscono un’importante opportunità in termini di relazione terapeutica, nel mondo dei piccoli chi legge e racconta la storia è la figura adulta di riferimento, il genitore, l’insegnante, la baby sitter, adesso può essere il terapeuta che si prende cura del mondo delle emozioni e delle relazioni del piccolo paziente, diventando figura di riferimento e base sicura.

Il mondo delle fiabe e dei racconti da sempre affascina la nostra professione, alcuni colleghi passati hanno attinto dalla tradizione popolare e dagli autori classici, per citarne una, Marie-Louise von Franz, allieva di Jung sosteneva, “le fiabe sono l’espressione più pura e semplice dei processi psichici dell’inconscio collettivo”.

In tempi più recenti colleghi maggiormente vicini al nostro modo di fare psicoterapia hanno scritto fiabe e racconti sulle diverse emozioni, altri sulle possibili esperienze dolorose dell’infanzia, in entrambi i casi risultano uno strumento importante, un’esperienza di condivisione dove ragione, emozione, stupore e fantasia possono incontrarsi prendendosi per mano, dove si apre la possibilità non solo di trovare una soluzione, ma di accettare e gestire le emozioni, i dolori e i timori presenti con la consapevolezza che il nostro lieto fine potrebbe essere diverso da quello che abbiamo sempre immaginato.

(Francesco Baccetti)

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