di
Lisa Lari

“Orandum est ut sit mens sana in corpore sano” (Giovenale, Satire, X, 356) ovvero “bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano”. Ma cosa significa questa espressione che Giovenale, poeta latino, ha inserito nelle sue Satire, scritto del I secolo d.C.? In questa opera si vuole sottolineare il fatto che solo due beni valgono le preghiere agli dei e sono, appunto, un corpo sano e una mente sana. Con il passare degli anni questa frase ha assunto una sfumatura semantica diversa infatti, nell’uso moderno, si intende dire che per aver sane le facoltà della mente, bisogna aver sane anche quelle del corpo in virtù di un’unità psicofisica. In epoche recenti, in effetti, la ricerca scientifica ha avuto modo di dimostrare che una dieta equilibrata, una buona attività fisica in un corpo sostanzialmente sano, quindi, sono atteggiamenti in grado di prevenire alcuni importanti disturbi quali, ad esempio, l’Alzheimer. Ma non solo. Relativamente ad alcuni disturbi psicologici, si è avuto modo di osservare come la difficoltà nel regolare le emozioni dolorose sia al centro dei problemi comportamentali di molte persone. Questi individui, inconsapevolmente, cercano di risolvere gli stati emotivi dolorosi tramite dei comportamenti che si rivelano poi essere estremamente disfunzionali quali, ad esempio, l’uso di sostanze psicostimolanti, l’assunzione arbitraria di psicofarmaci, l’eccesso di cibo, l’aumento o la riduzione delle ore di sonno, la tendenza ad uno stile di vita sedentario oppure, al contrario, improntato su sulla frenesia etc. Questi comportamenti portano, a loro volta, ad un ulteriore disequilibrio emotivo che va ad incrementare l’intensità e la frequenza del dolore psicologico iniziale che il soggetto cercava di risolvere. Le persone che riportano questa vulnerabilità emotiva possono trarre beneficio dall’apprendere a regolare le proprie emozioni e i comportamenti che ne conseguono in modo da ripristinare un discreto equilibrio psico-fisico.

In questo senso, Marsha Linehan, a partire dalla terapia Cognitivo e Comportamentale, ha messo a punto un sistema terapeutico denominato Dialectical Behavior Therapy (DBT) in cui confluiscono in maniera organica varie componenti che lei ha tradotto in interventi salva-vita e cambia-vita (Swales M.A, Heard H.L, 2009). Tale approccio nasce dall’interesse per soggetti gravemente suicidari, si è in seguito affermata come uno dei trattamenti di maggiore efficacia per il Disturbo Borderline di Personalità (si veda l’articolo “Ti prego non mi abbandonare” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/ti-pregonon-mi-abbandonare/), ma anche per altri disturbi mentali. Fra le varie componenti trattamentali, ha costruito un intervento ad hoc per insegnare ad i pazienti tutta una serie di abilità volte a facilitare un cambiamento in senso positivo nel funzionamento globale dell’individuo. In questo senso, esiste un gruppo di specifiche abilità costruite ad hoc per la regolazione delle emozioni nel lungo termine finalizzate alla riduzione della sofferenza emotiva attraverso: 1) una maggiore comprensione delle emozioni, 2) il cambiamento di risposte emotive negative, 3) la riduzione della vulnerabilità emotiva e 4) la gestione di emozioni particolarmente difficili (Linehan, 2015). Rispetto al terzo punto, viene inclusa una abilità estremamente utile che porta l’acronimo di PLEASE e che è finalizzata, appunto, alla riduzione della vulnerabilità emotiva e all’incremento dell’equilibrio psico-fisico. Linehan introduce ai suoi pazienti questa abilità spiegando loro che lo squilibrio fisico aumenta la vulnerabilità alle emozioni negative e alla mente emotiva, il prendersi cura del proprio corpo incrementa quindi la capacità di recupero emotivo.

Cosa indica nello specifico? Indica un insieme di abilità che aiutano a prendersi cura della propria mente prendendosi cura del proprio corpo (Linehan, 2015 p. 441-442).

PLEASE sta per Prenditi cura del tuo corpo (dolori, malattie), cibo equiLibrato, Evita le sostAnze, Sonno equilibrato, Esercizio fisico:

  1. Prenditi cura del tuo corpo (dolori, malattie) nel senso che l’essere malati abbassa le resistenze alle emozioni negative. Più si riesce a diventar sani e più si è in grado di regolare le emozioni. Molte persone hanno timore di recarsi alla visita con il medico, altre non hanno l’autoregolazione per assumere i farmaci prescritti (psicotropi o i farmaci in generale). Quando questo accade è opportuno, nell’ambito della relazione psicoterapica, che terapeuta e paziente analizzino i fattori che portano a tale trascuratezza in modo da poterli affrontare e superare. (Per le difficoltà inerenti la compliance farmacologica nel Disturbo Bipolare si veda l’articolo “La pillola amara” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/la-pilola-amara/ )
  2. Cibo equiLibrato È necessario cercare di assumere la quantità e i tipi di alimenti che aiutino a star bene, non troppo o troppo poco. Infatti, un regime alimentare eccessivo (Polivy, 1996) o troppo restrittivo (Hilbert, Tuschen-caffier, 2007) può aumentare la vulnerabilità alla mente emotiva. In questa direzione, il terapeuta potrà chiedere quali alimenti fanno star bene (per esempio il cioccolato), quali calmino (per esempio, il latte), o quali eccitino (per esempio, lo zucchero, la carne). È opportuno quindi sottolineare il ruolo di tali alimenti ricordando che vanno assunti con moderazione. (Per un approfondimento sui disturbi alimentari si veda l’articolo “L’ossessione per il cibo, per il peso e il controllo dell’alimentazione: i disturbi alimentari” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/lossessione-per-il-cibo-per-il-peso-e-il-controllo-dellalimentazione-i-disturbi-alimentari/ e l’articolo “Approccio cognitivo comportamentale alla cura dell’obesità” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/approccio-cognitivo-comportamentale-alla-cura-dellobesita/ e per un approfondimento sul legame tra Disturbo Bipolare e le alterazioni delle condotte alimentari sul Disturbo Bipolare si veda l’articolo “Il legame tra il Disturbo Bipolare e i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/il-legame-tra-disturbo-bipolare-e-i-disturbi-della-nutrizione-e-dellalimentazione/ )
  3. Evita le sostAnze. L’alcol e le droghe, come alcuni alimenti, riducono la resistenza alle emozioni negative ed alterano l’umore e devono essere quindi evitate. Questo punto può diventare un’opportunità per discutere dei possibili problemi di alcol o droga dei pazienti con l’obiettivo di creare delle condizioni per eliminare tali condotte disfunzionali (per l’impatto dell’uso di sostanze nel Disturbo Bipolare si veda l’articolo “Disturbo Bipolare e l’uso di sostanze: quali relazioni e quali conseguenze?” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/il-disturbo-bipolare-e-luso-di-sostanze-quali-relazioni-e-quali-conseguenze/; per un approfondimento sull’alcolismo si veda l’articolo “Dalla self-medication all’alcolismo: le insidie che si nascondono dietro il bicchiere di troppo” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/dalla-self-medication-allalcolismo-le-insidie-che-si-nascondono-dietro-il-bicchiere-di-troppo/ )
  4. Sonno equilibrato. È auspicabile quindi dormire tanto quanto aiuta a sentirsi bene, non troppo o troppo poco. Soprattutto se si ha difficoltà a dormire, è utile fare in modo di avere degli orari fissi in cui dormire e svegliarsi. Un’ insufficiente quantità di sonno, in particolare, può rendere particolarmente vulnerabili alle emozioni negative e può far parte dei disturbi dell’umore (per un approfondimento sulle alterazioni del sonno si vedano gli articoli “Decalogo del dormir bene…” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/giornata-mondiale-del-sonno/; “Sonno vieni a me: una ricetta per notti tranquille” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/sonno-vieni-a-me-una-ricetta-per-notti-tranquille-fi/ e “Sonno e psicopatologia: un legame in doppio cieco” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/sonno-e-psicopatologia-un-legame-in-doppio-cieco/ e “Ho invertito il giorno per la notte” http://www.psicoterapia-cognitiva.it/ho-invertito-il-giorno-per-la-notte/ ).
  5. Esercizio fisico. L’esercizio aerobico, fatto in modo costante, funziona da antidepressivo (Salmon, 2001). Inoltre, l’esercizio fisico effettuato in modo regolare contribuisce a far sentire l’individuo più competente, sicuro di sé, con il controllo di sé e dell’ambiente circostante.

Nell’ambito di questo tipo di psicoterapia, terapeuta e paziente lavorano su queste utili abilità in modo che quest’ultimo possa farle sue al punto di utilizzarle autonomamente ed in modo efficace nella vita quotidiana.

Bibliografia

Hilbert A., Tuschen-Caffier B., 2007. “Manteinance of binge eating through negative mood: A naturalistic comparison of binge eating disorder and bulimia nervosa”. In International journal of Eating Disorders, 40, pp. 521-530.

 

Linehan M. M., 1993. Trattamento cognitivo-comportamentale del disturbo borderline. Tr. It. Raffaello Cortina Editore, Milano 2011

 

Linehan M. M., 2015. DBT Skills Training Manuale. Tr. It. Raffaello Cortina Editore, Milano 2015

 

Linehan M. M., 2015. DBT Skills Training Schede e fogli di lavoro. Tr. It. Raffaello Cortina Editore, Milano 2015

 

Polivy J., 1996. Psychological consequences of food restriction. In Journal of the American Dietetic Association, 96, pp. 589-592.

 

Salmon P., 2001. Effects of physical exercise on anxiety, depression, and sensitivity to stress: A unifying theory. Clinical Psychology Review, 21, pp. 33-61.

 

Swales M. A., Heard H. L., 2012. La terapia dialettico-comportamentale. Caratteristiche distintive. Tr. It. Franco Angeli, Milano 2012

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Mens_sana_in_corpore_sano

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/ti-pregonon-mi-abbandonare/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/la-pilola-amara/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/lossessione-per-il-cibo-per-il-peso-e-il-controllo-dellalimentazione-i-disturbi-alimentari/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/approccio-cognitivo-comportamentale-alla-cura-dellobesita/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/il-legame-tra-disturbo-bipolare-e-i-disturbi-della-nutrizione-e-dellalimentazione/

 

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http://www.psicoterapia-cognitiva.it/dalla-self-medication-allalcolismo-le-insidie-che-si-nascondono-dietro-il-bicchiere-di-troppo/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/giornata-mondiale-del-sonno/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/sonno-vieni-a-me-una-ricetta-per-notti-tranquille-fi/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/sonno-e-psicopatologia-un-legame-in-doppio-cieco/

 

http://www.psicoterapia-cognitiva.it/ho-invertito-il-giorno-per-la-notte/